lunedì, marzo 27, 2006

I tre bimbi

Pargono tre pargoli, che bisticciano per giocare con la nuova macchinina, verde bianco e rossa, fiammante, appena uscita dal negozio. E aspettano il parere della mamma, per sapere chi sarà il prescelto, chi potrà godersi la macchinetta.
Leggendo le ultime dichiarazioni degli esponenti della CdL mi è subito apparsa questa immagine. Fini e Buttiglione, quest'ultimo però per conto del suo principale Casini, vedendo la barca di Berlusconi piano piano affondare si combattono il nuovo posto vacante di comandante. Vogliono, ammessa una loro vittoria il 9 aprile, ostentando risultati elettorali migliori di Forza Italia, la carica più importante del governo, quella attualmente occupata dal Cavaliere, la Presidenza Del Consiglio dei Ministri. Ma, riflettendo su questi ultimi sviluppi della politica italiana, nella mia testa ha preso forma un'altra visone metaforica.
Un ragazzo, più grande dei tre bimbi coetanei, vestito di verde, arriva correndo in mezzo ai tre e, con grande prepotenza e baldanzosa forza, conquista immediatamente e con autorità la macchinina. A nulla servono le proteste, devo dire abbastanza vivaci, dei bimbi. Ancora meno influenti sono i lamentosi piagnistei dei bambini del lato sinistro del cortile. Loro, i precedenti possessori del giuoco, il quale se lo erano fatto soffiare dagli altri bimbi. Non credo ci sia bisogno di uno psichiatra per interpretare questa mia visione ad occhi aperti, ne tantomeno un effeminato astrologo. Basta poca perspicacia e capacità di capire al meglio la attuale situazione politica. Vi lascio con questa ultima affermazione : le mie previsioni raramente sono sbagliate.

P.S.: Questi bambini non c'entrano nulla con quelli del Premier, quelli bolliti in Cina. Dati storici e provati da numerosi sondaggi raccolti da società americane.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ma se per essere più forti avete rinunciato a tutti i vostri principi e vi siete alleati col Movimento Per L'autonomia della Sicilia. Se speri che un giorno la lega avrà un premier, ti sbagli di grosso...