venerdì, giugno 30, 2006

Lunga prigionia!

Cari lettori, ciò che avevo scritto il 10 maggio, giorno del mio ultimo articolo, si è avverato. La fine della democrazia, la censura verso ogni voce diversa da quella imposta dal regime. Come voi saprete però la Rete è libera, infatti codesto blog non è stato brutalmente chiuso dai bolscevichi. Ma sono comunque riusciti, posso trionfalmente affermare solo per alcuni giorni, a bloccare la mia, la Nostra, voce di dissenso padana. Raccontarvi come hanno fatto è molto difficile, lungo, e fortemente riduttivo espresso solo attraverso semplici parole. Posso tuttavia palarvi brevemente del mio rapimento, barbaro e rapido, all'uscita dalla redazione del giornale. L'arrivo fulmineo di uno sgangherato pulmino di fabbricazione russa, l'incappucciamento della mia persona da parte di loschi indivudui, codardi e vili con i volti coperti. Uno era alto magro e con un forte accento piemontese, dell'altro (quello che mi ha coperto gli occhi) posso dire che, al tatto, aveva dei vestiti confezionati con tessuti molto costosi, cachemire probabilmente, portava uno antiquato porta-occhiali al collo e parlava con un marcato difetto di pronuncia :la erre moscia. Dopo un lungo tragitto nel camioncino, unico particolare che mi ricordo la forte puzza di Vodka che emanavano i due rapitori. Arrivati al luogo della carcerazione, scesi dal veicolo, sentii la voce di un terzo, probabilmente il guidatore, che salutava gli altri due : una voce caratterizzata da un disgustoso accento romano, e ricordava in maniera impressionante la voce di Alberto Sordi.
Mi hanno tenuto chiuso in una piccola cella buia a pane e acqua. In realtà mi offrivano anche parte del loro pasto, ma rifiutavo categoricamente il loro cannibale pranzetto a base di bambini stufati. Il 26 giugno, sono riuscito finalmente a fuggire, approfittando di una distrazione dei miei carcerieri. Infatti stavano guardando appassionatamente una partita del mondiale, Ucraina-Svizzera. La fine della partita, decisa ai rigori, con la vittoria dell'ex paese sovietico (l'unico ancora in gara del CSI) ha provocato urla di giubilo e momenti di spensierata felicità, che hanno permessomi di fuggire.

Oggi, oramai ristabilito dallo shock, sono tornato a scrivere, apprendendo le ultime l'esito del referendum. Abbiamo perso si, ma in realtà è come se avessimo vinto. Al nord infatti ha vinto il Si, e chi lo avrebbe dovuto votare non è andato al seggio, conferendoci così una vittoria politica virtuale.

Certo è che con la propaganda de "L'Eco Padano" il risultato sarebbe potuto essere molto diverso, questo probabilmente è infatti il motivo del mio rapimento.

Ora che sono tornato al mio posto, davanti al computer, continuerò a difendere i diritti del popolo padano dale angherie di Roma Ladrona.

PADANIA LIBERA!!!

P.S.: Questa sera speriamo che la Nazionale che NON mi rappresenta perda, anche se a favore di una squadra comunista.